La Maroc Challenge affronterà, dal 30 novembre al 7 dicembre, la sua quindicesima edizione, cambiando drasticamente il proprio itinerario con l’obiettivo di offrire più stimoli e di risultare più attraente e spettacolare per i partecipanti. Rui Cabaço, organizzatore della gara, ci da le sue impressioni prima di un’edizione che si preannuncia appassionante.

Cosa significa per te arrivare alla quindicesima edizione? Lo avresti mai immaginato quando hai ideato la prima?

Quando mi venne l’idea di creare la Maroc Challenge avevo l’illusione e la speranza che potesse essere un progetto per il futuro, ma non mi sarei mai potuto immaginare di arrivare alla quindicesima edizione e soprattutto di continuare a crescere, e che la gara ottenesse sempre più riconoscimento a livello internazionale. Mi sento molto fortunato a poter organizzare la Maroc. E’ straordinario unire la mia passione all’entusiasmo di ogni partecipante edizione dopo edizione. La Maroc si è evoluta molto rispetto alle prime edizioni, tanto a livello di percorso come di professionalità nell’organizzazione, e in entrambi i casi continuiamo a crescere. Vogliamo essere una gara con una struttura sempre più professionale per avventurosi e amatori con un costo di partecipazione molto economico.

L’ultima Spring ha avuto un percorso in loop. La prossima Winter tornerà ad un formato itinerante. Come mai?

In 15 edizioni non abbiamo mai avuto un percorso uguale. Abbiamo mixato molte tappe in comune però sono state tutte differenti. Il formato in loop lo abbiamo provato per la prima volta durante la Spring 2018 e l’ho fatto per creare qualcosa di innovativo. E’ piaciuto a molti partecipanti, principalmente per la comodità e per il fatto che i veicoli coprono le tappe senza il peso abituale delle tappe itineranti. La Winter ritorna ad essere itinerante perché il formato originale della Maroc. Dal mio punto di vista, questo percorso trasmette più avventura e più varietà di paesaggio. Qual è il formato corretto? Non ne esiste uno in concreto. Tutti i percorsi hanno qualcosa di positivo e negativo, l’importante è la sfida che ognuno si propone in ogni edizione e questa sfida, cerchiamo di trasmetterla ai partecipanti.

La Spring è iniziata ad Erfoud e la Winter comincerà a Midelt, come mai questo cambio di formato rispetto alla tradizione che vuole che la gara cominci appena entrati in territorio marocchino? Le verifiche saranno in Spagna, in nave o al punto di partenza?

L’idea è di cominciare sempre più a sud del Marocco, con l’unico obiettivo di poter offrire tappe con più km di pista, con zone e paesaggi più desertici, più sabbia, dune e di conseguenza più avventura. Le verifiche della Winter si realizzeranno in Spagna, al porto di Motril prima di imbarcarci per il Marocco.

La sabbia e le dune sono state le grandi protagoniste delle ultime edizioni. Sarà lo stesso per la prossima Winter?

Si, e sempre di più sarà così, principalmente per la categoria Raid, che sono i partecipanti con più esperienza nella Maroc. Ci sono alcune squadre in questa categoria che hanno partecipato a più di 9 edizioni e sono già delle “leggende” nella Maroc. Da ben due edizioni abbiamo cominciato a introdurre zone di dune e per la Winter ne introdurremo ancora di più che nelle edizioni anteriori… La prossima edizione promette ancora più avventura.

E’ facile pensare ad un percorso affidabile tanto per le categorie Adventure e Raid come per i veicoli 4×2 e 4×4?

Sempre di più pensiamo a percorsi adatti a distinte categorie e, anche se non è facile, cerchiamo di far sì che siano affidabili. Per motivi di trazione, la categoria dei 4×2, che per me rimane una delle più impegnative, passa attraverso zone differenti… Penso che a volte, se i partecipanti si facessero un’idea di dove dovranno passare, ci penserebbero su due volte però l’importante è che tutti arrivino a destinazione, con più o meno problemi. Nel caso dei 4×4, cerchiamo sempre più zone fuori pista e più adatte a questo tipo di veicoli. L’obiettivo è che tutti i partecipanti delle diverse categorie possano godersi al massimo il loro veicolo lungo le piste marocchine.

La prossima edizione termina a Saidia, per la prima volta, sulle rive del Mediterraneo. Cosa ricercate attraverso questo cambio? Come mai?

Mi piace terminare vicino al mare. Nella prima edizione della Maroc avevamo fissato l’arrivo nella spiaggia di Sidi-Kauoki, en Essaouira (sull’Atlantico), e arrivare a meta è stata una sensazione indescrivibile, sia per me che per i partecipanti. L’arrivo sulle rive del Mediterraneo a Saidia cerca di evocare il finale di Sidi-Kauoki e, allo stesso tempo, terminare vicino al punto di partenza per il ritorno in Spagna.